Dedicato ai miei carissimi Compagni di Corso con gli auguri di Buon Natale.

 

 Giuseppe Campa “ L’artefice” 50x70 biro rossa su cartoncino ( prop.priv.)

                                                                                          

Stille Nacht compie 190 anni

 

Le note di quella notte stendono le loro ali su due secoli.

 

“ Era il 24 dicembre 1818 quando il signor Joseph Mohr, allora sacerdote ausiliario della Chiesa Parrocchiale di  San Nicola a Obendorf ( presso Laufen sulla Salzach) consegnò a Granz Gruber, che svolgeva il servizio di organista, una poesia, accompagnata da una richiesta di comporre una melodia che vi si adattasse per due voci soliste e coro con accompagnamento di chitarra ( ora conservata al Museo di Salisburgo, n.d.r.). La composizione venne giudicata come pienamente riuscita e dopo un numero conveniente di prove, si decise di eseguirla alla messa di mezzanotte… Regnava il più grande silenzio quando entrambe le voci soliste diedero inizio al canto “ Stille Nacht, Heilige Nacht!... La parte del coro cantata a orecchio fu eseguita molto bene e accrebbe l’impressione…”

 

Così scrisse lo stesso compositore Gruber (1787-1863) nella sua relazione all’Orchestra di Corte del Re di Prussica registrando la cronaca di origine del canto.. Il poeta autore del testo J. Mohr (1792-1848) aveva scelto per la sua elaborazione un originale latino in tre strofe, di cui la prima recitava:

“Alma nox, tacita nox!

Omnium silet vox,

sola Virgo nunc beatum

ulnis fovet dulcem natum.

Pax tibi, puer, pax.

E Mohr scrive:

 

Stille Nacht, Heilige Nacht!

Alles schlaft; einsam wacht

nur das traute heige Paar

Holder Knab im lgickten Haar,

schlafe in himmlischer Ruh!

schlafe in himmlischer Ruh!

…………………………..

………………………………….

 

( Silente Notte, santa Notte!

Tutto riposa, solitaria veglia

soltanto la cara santissima coppia

Amabile fanciullo dai capelli ricci

dormi nella pace celestiale!

dormi nella pace celestiale! ……..)

 

L’inizio della melodia, inoltre, risultava pressocchè identico ad un canto popolare (Volkspiel) originario della terra in cui Gruber era nato e che così recitava :” Geh i hinaus, zu an schen Haus…”. Stille Nacht diviene poi in Italia  “Astro del ciel ”; in inglese “ Silent Night”, in Francia “Douce Nuit”; in spagnolo “Noche de paz”;  e ancora “ Akamot mèt, Ogwer Ombyat, ecc. Così da Obendorf, piccolo villaggio austriaco, la melodia dolcissima si diffonde nel mondo e in ogni lingua, dovunque il Natale venga celebrato, risvegliando sensazioni profonde di amore e di fratellanza almeno per un momento dell’anno.  Da bambino cantavo in Chiesa “ Astro del Ciel, Pargol divin..” Poi ho imparato che si può dire “ Stille Nacht, Heilige Nacht”! E’ più bello, suona meglio, come si dice, perché la melodia è nata con quelle parole e anche perché “Stille”, che vuol dire Silente, Silenziosa, richiama per noi le Stelle della notte e in tutti i presepi i cieli sullo sfondo sono stellati. Ricordo a Rimini le luci cangianti del cielo del Presepe dei Parlotti in Piazza Tre Martiri. Quel presepe, uno dei più belli, a Rimini continua a essere fatto.

Il cielo di Natale è pieno di stelle, deve essere pieno di stelle.

Dalla Chiesa delle Grazie sul colle di Covignano, sempre a Rimini,  lo spettacolo è bellissimo e ad ammirarlo incantati potreste sentire risuonare nella mente Stille Nacht! Heilige Nacht, cantata da un coro immenso; e la magia di tale melodia è così forte che il cuore si gonfia. E’ così anche nello scenario immenso delle Dolomiti o guardando dall’alto nella ragnatela delle grandi metropoli o nei vicoli dei  paesini più piccoli e più poveri del mondo. Non so se Gruber sia stato ispirato in una notte stellata, ma sicuramente Dio ha parlato a lui. E’ il miracolo della musica, l’unico linguaggio che tutti comprendono e amano.

 

Giuseppe Campa