Anno 2011 Odissea nella mente


Parnaso di Raffaello: Apollo e le Muse (Musei Vaticani)


Mi è stato chiesto di svolgere un “tema” sulla relazione fra il Libro e la Felicità, parlando principalmente ai giovani, in quanto nell’ età più opportuna per prendere abitudini che poi si alimentino nel tempo.

Abitudini quindi che aiutino verso la Felicità.

L’ Editore ha pensato a me anche perché ho pubblicato un libro sulla Felicità, dunque dovrei essere esperto dell’ argomento, fosse solo perché ho dedicato molto tempo a studiare e praticare la Via per cui si arriva alla Felicità; questo non vuol dire che io sia felice, vuol dire solo che penso di conoscere la Via, profondamente ne sono convinto, e questo è di per sé già tantissimo, forse tutto: perché il problema principale per chi sia in età giovane è proprio identificare la Via, visto che tutti, credo, vogliono raggiungere la Felicità, ed in età giovane si cominciano a fare le scelte che poi, a volte, diventano decisive.

 Comincio dalla ultima riflessione dell’ Imperatore Adriano (138 d.C).

Piccola Anima smarrita e soave,
compagna ed ospite del corpo,
ora ti appresti a scendere in luoghi incolori, ardui, spogli,
né, come sei solita, avrai gli svaghi consueti…

(Animula vagula blandula
Hospes comesque corporis
Quae nunc adibis in loca pallidula, rigida, nudula,
Nec, ut soles dabis iocos…)

Perché comincio così?
Perché la riflessione dell’ Imperatore Adriano nel suo ultimo tramonto mi pare quella che fanno oggi i giovani del mondo Occidentale, smarriti di fronte alla Vita che li aspetta.
Ma la differenza abissale fra Adriano ed i giovani di oggi è che i giovani devono ancora vivere la loro vita, ma spesso la vedono, e ne hanno ben motivo (il tema tratterà questo argomento), con la stessa impressione che Adriano ha avuto dell’ Aldilà, come luogo incolore, arduo, spoglio, dove gli svaghi promessi dal mondo occidentale sempre più diventano insoliti ed inconsueti, ma soprattutto non credibili.

La Felicità è uno stato mentale, uno stato di “grazia” in termini religiosi.

Ma occorre anche tener conto dei tempi.
E’ evidente che la Felicità ha avuto lo stesso contenuto emotivo, ma motivazioni diverse nel tempo lunghissimo di permanenza dell’ Uomo sul Pianeta.

Per evitare di “disperdermi” in discorsi profondissimi circa la comparsa dell’ Uomo sulla Terra, inizio da quando l’ Uomo è stato Cosciente; volendo esprimere il concetto in termini poetici utilizzo alcuni versi di Foscolo, dai Sepolcri
“…Dal dì che nozze e tribunali ed are
dier alle belve umane esser pietose
di sé stesse ed altrui…….”

Il tema quindi prosegue prendendo origine dall’ Uomo della città antica greca, con le sue Leggi, i suoi Dei, i suoi Miti, i suoi vincoli ed impegni sociali; tratterà tre punti, il Passato dell’ Uomo, il suo Presente, il suo Futuro.

1) Passato
Quanta strada da allora ha fatto l ‘Uomo.

E nel suo cammino ha viaggiato, esplorato, scoperto che la Terra è un piccolo sasso sferico in un Sistema Solare, che è una infinitesima parte dell’ Universo.
Ma oggi il Viaggio ha perso molto del suo fascino, e l’ Uomo contemporaneo ha una immensa possibilità di viaggiare, per andare in posti che sono già stati scoperti.
Non ci sarà mai più un Marco Polo, ma solo viaggiatori che cercheranno l’ evasione, sapendo già quello che li aspetta.
Internet mette a disposizione ogni filmato, ogni immagine, di tutto.
La stragrande parte dei viaggiatori oggi non viaggia per curiosità e per conoscenza, ma per evasione. E questo è un problema: perché deve “evadere”?
Le fiabe che un tempo si raccontavano ai bambini, le meraviglie che venivano descritte da chi aveva viaggiato, l’ attenzione con cui Nausica ascoltava le peripezie di Ulisse nel piccolo Mar Mediterraneo non verrà più provata da alcuna Donna amorosa…
L’ Amore nascerà per altre vie nel cuore delle Donne, nessuno come Ulisse e sempre secondo il Foscolo …bello di fama e di sventura bacerà la sua petrosa Itaca.
Quanta strada da allora ha fatto l ‘Uomo.

L’ Uomo ha creduto in Dio, ed ha identificato Dio in molte forme diverse; ha creato le Religioni, e tante derivazioni da quelle Religioni.
In nome di Dio è stato fatto tutto, in maniera ufficiale, tutto.
Poi l’ Uomo si è evoluto, molto rapidamente negli ultimi tempi, e le Religioni non sono più motivo di divisione: difatti non esiste più a livello teologico guerra fra Religioni, ma i Rappresentanti delle Religioni cercano solo un patto di tolleranza reciproca per scongiurare il pericolo maggiore per loro oggi, che è il relativismo. In effetti l’ Uomo si è evoluto ultimamente moltissimo, e più che “relativo” diventa “agnostico”; profondamente religioso ma profondamente dubbioso sulle Verità ed i Dogmi conclamati da tutte le religioni ufficiali; sta prendendo molto piede in Occidente il Buddismo, proprio perché non afferma nulla in maniera dogmatica, ma aiuta solo l’ Uomo contemporaneo a trovare la pace, la serenità, non dico la Felicità.
Resta il problema di fondo: un tempo all’ Uomo bastava leggere un Testo Sacro la sera, un capitolo od un versetto a sera, sapendo di essere nel giusto e non ponendosi alcun problema, se non negli strati socialmente più elevati per Coscienza e Conoscenza.
Oggi il problema del Dubbio lo hanno tutti, e l’ Uomo ha perso i suoi Miti, i suoi Credo, e si trova smarrito alla ricerca di qualcosa con cui colmare questo Vuoto Immenso.
Quanta strada da allora ha fatto l ‘Uomo

L’ Uomo ha vissuto nella ricerca dell’ Amore.
L’ Amore è stato descritto e vissuto in infinite forme.
La Donna angelica, la Donna diabolica, L’ Uomo dedito alla Donna, la Donna dedita all’ Uomo, l’ Uomo che sacrifica la vita per la Donna, la Donna che sacrifica la vita per l’ Uomo, Amori Eterni, dedizione che offre un senso alla vita fin oltre la morte, pensiero fondante della vita.
Amore che era fatto di Attesa, di Conquista, di Dedizione (parlo naturalmente degli aspetti positivi).
La Donna aveva il suo ruolo, l’ Uomo il suo; non c’ era diffusione come oggi di strumenti di regolazione delle nascite, quindi l’Amore vincolava molto di più, date le conseguenze familiari che inevitabilmente comportava.
Poi nel suo cammino l’ Uomo giustamente ha voluto la Libertà e l’ Eguaglianza, l’ Amore si è liberato dal vincolo della gravidanza, i ruoli sono diventati sempre più indistinguibili; la facilità dell’ Amore lo ha trasformato in facilità di sesso, ed il Mito dell’ Amore ha perso generalmente contenuto per l’ esplosione delle necessità e dell’ egoismo.
L’ Amore è una immensa esigenza dell’ Uomo, sempre più difficile da conquistare veramente proprio perché tutto è più facile, sempre più difficile da difendere, sempre più difficile da conservare.
Ma le ferite d’ Amore fanno male come un Tempo.
L’ Uomo è cresciuto per fortuna, ma ha perso anche questo Mito, quello straordinario dell’ Amore.
Un Lettore a questo punto dirà che sembrerebbe che l’ Uomo stia peggiorando, in quanto cadono tutti i Miti.
No, non è così, prego solo il Lettore di leggere il tema fino in fondo.
Quanta strada da allora ha fatto l ‘Uomo

L’ Uomo un tempo credeva nella Patria; per la Patria, che erano la lingua, i costumi, la storia, la barriera contro il Diverso, tanti Uomini hanno immolato la vita, combattendo contro Uomini di altre Patrie.
Oggi la Patria in senso “stretto” non esiste più.
Tutto il mondo è paese, tutto è raggiungibile, tutto è alla portata di tutti, tutto è più uguale; le razze si mischiano, i linguaggi si evolvono, il Mondo oramai, nel desiderio di tutti di vivere in “pace” avendo capito che la guerra non è più praticabile – pena lo sterminio dell’ Uomo, dati i mezzi di distruzione di cui dispone – per risolvere i problemi di sopravvivenza, si affida alla Borsa, agli Imperi finanziari, all’ Unico vero Governo attuale della Terra, quello del Potere Economico, che vede noi occidentali in difficoltà per l’ emergere di miliardi di persone che hanno le nostre stesse esigenze e pretendono gli stessi diritti.
La nostra Patria, l’ Italia, è oramai solo nelle mani dell’ Unesco, come Patrimonio dell’ Umanità, per quella Umanità che vorrà godere dell’ Immenso Patrimonio culturale del Nostro Paese.
Questa è la nostra vera Patria, la nostra Cultura, ed inoltre per nostra fortuna abbiamo il nostro clima, le nostre Città, le nostre tradizioni, il nostro cibo, la nostra bellissima lingua; che, quest’ ultima, è bellissima per ciò che in questa lingua è stato scritto, ed è bellissima anche la lingua latina e greca, che fu dei nostri antenati, diciamo appena dei nostri Padri, tenendo conto dei tempi evolutivi dell’ Uomo, milioni di anni.
Ma il Mito della Patria, come categoria mentale, come desiderio, come scopo, come fine ha perso consistenza, nella rapidissima ed inarrestabile globalizzazione.

Quanta strada da allora ha fatto l ‘Uomo

Quanta strada da allora ha fatto l’ Uomo, nel Bene e nel Male, nell’ Eterno Ritorno delle Civiltà e dei Tempi.
Ma non è vero che Tutto ritorna; ritornano solo i sentimenti, e resta da sempre l’ Anelito estremo dell’ Uomo alla Felicità, a qualunque costo, per qualunque via, con qualunque mezzo; questo è ciò che in effetti non è che torni, ma in effetti non è mai andato via.
2) Presente

Ma allora
….se tutti i Miti sono tramontati
….se il Progresso non può andare avanti in maniera illimitata, e nessuno crede più che la Felicità si possa ottenere con il soddisfacimento continuo di esigenze nuove e spesso inutili
….se per la prima volta, e temo che non sarà l’ ultima, i figli stanno, sulla via del progresso economico, peggio dei padri (ma stanno sempre in condizioni oggettivamente accettabili)


come potrà un giovane guardare con fiducia alla Vita, senza distruggerla come sta facendo con alcool, con droghe, con ricerca sempre più ossessiva di sesso che spesso è solo una banalizzazione di quanto pur nel sesso esiste di profondo, di elegante, di raffinato, di straordinariamente bello?
cosa potrà dare ad un giovane l’ equivalente dei Miti perduti, l’ equivalente della promessa (in cui oggi non crede più nessuno) dell’ Uomo che si crea dal nulla e diventa potente economicamente, secondo il tramontato, ultimo Mito tramontato, Mito dell’ Uomo che dal nulla crea Imperi Finanziari?

3) Futuro

Lo scenario del mondo contemporaneo, in evoluzione rapidissima come mai nella Storia dell’ Uomo, ha posto l’ Uomo di fronte al problema più importante della sua esistenza sul pianeta Terra, l’ esigenza di guardare l’ Universo che è dentro di sé.
Tutto quello che è successo doveva succedere, e l’ Uomo si è evoluto in senso positivo a mio avviso, solo che ora l’ Uomo ha di fronte altri problemi, se vuole comunque ottenere ciò che vuole da sempre, la Felicità.
Diceva Nietzsche “.. l’ uomo è una corda, annodata tra l’ animale ed il superuomo – una corda tesa sopra un abisso…”.
Poi Nietzsche si smarrì, perché distrusse il passato, ma non tracciò la Via verso il futuro, verso il Superuomo, che per me è solo un Uomo più consapevole, più umano, più dolce, più tollerante, più Felice di quanto non sia mai stato.
Con un livello di Felicità crescente con la sua evoluzione, fino al limite dell’ immaginabile alla fine dei Tempi, verso un livello di Felicità che possiamo immaginare facendo riferimento all’ Uomo padrone del suo Tempo, Santo in senso laico, come lo fu Epicuro.
Ma ognuno ha solo un po’ di strada da percorrere, quindi torniamo al breve tragitto concesso ad ogni Uomo, e questo sarà così per sempre.
Non c’è altro viaggio oggi possibile che quello dentro, in quel dentro ove risiede la vera Felicità.
Non c’è altro posto in cui possa essere cercata, non c’è più la possibilità di viaggiare come Marco Polo (attraverso i posti della nostra bella Terra – in effetti le avventure spaziali immaginabili e realizzabili non suscitano in me alcun interesse né attrattiva, perché voglio respirare l’ aria di questa Terra, correre fra i boschi, nuotare nel mare, bere del buon vino, godere l’ Amore in questa Terra), di conquistare il mondo conosciuto come Alessandro Magno, di provare l’ Amore intenso ma immaturo di Giulietta e Romeo, di conoscere l’ Amore di San Francesco per le creature - così, nell’ Umbria di allora, per quei tempi e per gli uomini che c’erano, di immolarsi per la Patria come Ettore sotto le mura di Troia.
L’ Uomo è solo, con sé stesso, pur fra altri miliardi di persone con cui comunica, ma tutti senza Miti, senza Patria, senza Amore, senza Universi da esplorare.
Per molti, molti, molti altri millenni, solo sulla piccola Terra, solo in presenza di un Dio a cui non riesce a dare un Volto, una Parola, volti e parole che siano stati mostrati e detti per Sempre.
Ma passiamo a ciò per cui siamo più fortunati oggi e guardando al Futuro.
Mio nonno ha fatto la prima Guerra Mondiale, mio padre la Seconda.
Io non ho fatto guerre.
Ho vissuto la mia vita e continuo a viverla, nessuno mi ha detto di andare a sparare contro nessuno.
Sono stato fortunato. Siamo tutti fortunati. S
ono stato fortunato perché ho sempre mangiato, perché ho avuto un buon lavoro, perché ho potuto fare sport, perché ho avuto una famiglia, perché ho molti interessi. Siamo tutti fortunati.
Ma nella mia vita tante cose sono finite, il calcio, il lavoro, le riunioni, la scuola ufficiale, gli obiettivi…
L’ unica cosa che ho sempre fatto, ma che ora ho potuto incrementare come tempo, è la lettura, l’ ascolto della musica, il culto delle Muse (ecco perché il tema comincia con il quadro delle Muse).

La sera, prima di dormire, da sempre, ho un libro sul comodino di cui leggere qualche pagina.
Sul comodino ci sono stati e ci sono i migliori amici della mia Vita.
Io parlo con gli Autori, li sento a me presenti: quando non li capisco li interrogo e, rileggendo quello che hanno scritto, da Loro ricevo una spiegazione migliore del Loro pensiero.
Ho letto i manuali del calcio e dell’ atletica, libri di filosofia, di storia, di viaggi, romanzi d’ amore e d’ avventura, li ho letti in francese quando a scuola studiavo il francese, li ho letti in inglese per cogliere l’ origine ed il senso delle parole, li ho letti soprattutto in italiano, italiano di Dante e Machiavelli, di Foscolo e Pascoli, di Quasimodo ed Eduardo de Filippo, di Pirandello e Verga.
Ho letto le traduzioni di Dostoevskij, di Tolstoj, ho letto i poeti Maledetti, ho letto…ho letto…
Ho letto di Freud e Jung, di Kant e Nietsche, di Platone e di Agostino, di Budda e Confucio, di Maometto e le Mille e una Notte…
Ho letto Salgari e De Amicis, ho letto tutti i libri di Ratzinger, ho letto Tacito e Seneca, ho letto Ermete Trismegisto ed i libri sull’ Alchimia e sui Rosacroce, ho letto libri di Yoga, di psicologia, di teologia, di filosofia, di scienze (pochi), di letteratura, di poesia….
ho letto…ho letto…ho letto…ho letto pochi quotidiani, proprio perché di vita quotidiana, e quindi passeggeri: questo non è leggere, è informarsi, ed è giusto farlo, per sapere cosa accade nel Mondo, più o meno vicino a noi.
Il libro, nella mia vita, è stato l’ unico a non “tradirmi”.
Mi ha tradito il mio corpo, invecchiando.
Mi ha tradito il mio lavoro, quando mi ha detto che il tempo era passato, e veramente io pure mi ero di esso stancato.
Mi hanno tradito le donne, quando mi hanno detto che l’ Amore non basta a procedere concordi giorno per giorno; in verità più che un tradimento è stata la rivelazione che la Verità è diversa dai sogni.
Mi hanno tradito le speranze, infrante come per tutti.
Mi hanno tradito le attese di Felicità legate a ciò che è passato, per sempre.
Ma i libri non mi hanno mai tradito; sempre pronti, disponibili, discreti; come non mi tradito la musica, tutta, dal Pop alla Lirica, da Mozart a Vivaldi.
Non mi hanno tradito le Cattedrali, i musei, né Caravaggio né Van Gogh, sempre pronti ed immutabili, diversi solo se io migliorando li comprendevo meglio.
Né la danza, e nessun altra delle Muse.
Questo è il mio ultimo Mito, quello delle Muse.
Ma di Mito ne basta uno, come del pensiero di Dio ne basta uno, un Dio che si ricerca sapendo di non poterlo mai definire ma che è possibile ricercare solo attraverso la lettura e la meditazione che solo una mente “coltivata” può fare.
Nessuno può aspettarsi nulla da nessuno, perché sotto il cielo tutto cambia.
Non è colpa di nessuno, è solo che, sempre con Foscolo, “..una forza operosa le affatica di moto in moto; e l’ uomo e le sue tombe e le estreme sembianze e le reliquie della terra e del ciel traveste il tempo…”.
Ma un libro no, è così per sempre, sempre pronto a portarti per mano nel mondo fuori e dentro te stesso, aiuto importantissimo per la Felicità.
Uomo del ventunesimo secolo, così solo, così solo, così indifeso, così bisognoso di tutto…
Uomo del ventunesimo secolo, hai una sola possibilità per essere felice: diventare come Epicuro, ringraziare Dio e gli Uomini, vivere serenamente, di studio, di dialogo, di musica, del godimento delle piccole cose a tua portata, che diventano immense se comprese nel loro senso più profondo.
Ma ora sai per sempre che la Felicità è principalmente frutto di cose che nascono e si alimentano dentro te stesso: per questo ho intitolato il tema Odissea nella mente: il futuro è Psicologia, viaggio nell’ interno, sperando che un viaggio non fatto non porti alla Psichiatria……..

Un libro a settimana, ho letto in 50 anni circa 2500 libri…
Ma quello che mi da immensa soddisfazione è che la stragrande maggioranza dei libri non la ho ancora letta…non mi mancheranno mai, per tutta la mia vita.

Concludo, essendo un grande estimatore di Foscolo, con i versi conclusivi dei Sepolcri
….e tu onore di pianto, Ettore, avrai
Ove fia santo e lacrimato il sangue
Per la patria versato, e finchè il Sole
Risplenderà sulle sciagure umane.”


Perché questi versi?
Perché sono l’ espressione per me maggiore della poesia che descrive la condizione umana.
Poesia e Libri di poesia.
Così si ritrova il Viaggio, così si ritrova Dio, così si ritrova l’ Amore, così si ritrova la Patria, così si ritrova sé stessi, e si è Felici.
Tutti i Miti ti verranno restituiti, su un piano superiore, e fuori dalle angosce che un tempo i Miti spesso producevano.
E tu, nel tuo piccolo, sarai l’ Uomo che va dall’ animale al Superuomo, e tu sarai un superuomo, perché Uomo e Felice
Un abbraccio (soprattutto se sei una Lettrice)
Lucio